Case green, le novità della direttiva: cosa prevede l’accordo

Il testo su cui è stata raggiunta l’intesa sarà votato dalla commissione Itre il prossimo 23 gennaio

Giovedì 7 dicembre si è conclusa la trattativa tra le istituzioni europee sulla direttiva europea sulle case green iniziata lo scorso giugno. Parlamento, Consiglio e Commissione Ue hanno raggiunto un accordo provvisorio su un testo relativo alla Energy performance of buildings directive (Epbd), che dovrà essere approvato e poi ufficialmente adottato da Parlamento e Consiglio Ue. Il testo sarà votato dalla commissione Itre il prossimo 23 gennaio.

Sul social network X, la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, ha scritto: “Complimenti al Parlamento e al Consiglio per avere raggiungo un accordo provvisorio sulla Epbd. Non è soltanto una importante cassetta degli attrezzi da utilizzare per le nostre ambizioni climatiche, ma anche un pacchetto di misure concrete per migliorare la vita dei nostri cittadini, abbassare le bollette energetiche e dare una spinta all’economia”.

Case green, gli obiettivi e le date della direttiva Ue

L’obiettivo della nuova direttiva europea sulle case green è tracciare un percorso per raggiungere un parco edifici neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. Nell’incontro dello scorso 12 ottobre, durato quasi dodici ore, aveva prevalso una linea più morbida, arrivando all’eliminazione della norma che imponeva l’obbligo di intervenire sugli immobili entro determinate scadenze, mentre nell’incontro del 7 dicembre sono stati decisi gli obiettivi intermedi di risparmio di energia per l’intero patrimonio edilizio dei Paesi membri. 

In particolare, gli Stati dell’Unione europea dovranno garantire che gli edifici residenziali più inquinanti riducano il consumo medio di energia del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, gli edifici non residenziali del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033. Il 55% della riduzione energetica dovrà essere raggiunto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori. Entro il 2030, inoltre, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero. Per gli edifici pubblicil’obbligo scatterà a partire dal 2028.

Efficienza energetica

GTRES

Commentando l’accordo provvisorio raggiunto giovedì 7 dicembre, il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha scritto su X: “Sulla proposta di direttiva Ue ‘case green’ siamo arrivati al traguardo. Confedilizia ha cominciato a lanciare l’allarme su questa proposta proprio due anni fa. Per tutto questo periodo ci siamo battuti – tra scetticismo, accuse di ‘negazionismo’, attacchi da parte delle tante categorie interessate ai lavori e qualche ironia di presunti competenti – affinché un’impostazione ideologica e molto pericolosa per l’Italia fosse sostituita da un approccio realistico e di buon senso. La riunione del 7 dicembre ha confermato il cambio di rotta del 12 ottobre. Il risultato, quindi, è stato raggiunto. Bisogna sempre battersi, anche quando ci sono poche speranze di prevalere. Se si prevale, si gioisce. Altrimenti, si è soddisfatti lo stesso. Per essersi battuti”.

Case green, le altre ultime notizie

Il testo della direttiva europea sulle case green ha previsto anche la fine degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili entro il 2040, l’eliminazione dal 2025 di tutti gli incentivi per le caldaie autonome e l’obbligo di installare i pannelli solari solo sugli edifici pubblici, su quelli non residenziali di grandi dimensioni e su quelli nuovi.

Fonte: Idealista.it

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