Case green, Confedilizia commenta le ultime novità: “Stop all’obbligo di intervenire entro determinate scadenze”

La proposta di direttiva europea sulle case green cambia volto. Giovedì 12 ottobre si è svolto un nuovo incontro tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue. L’intenzione era quella di premere sull’acceleratore e – se non addirittura di arrivare a un’intesa – di fare importanti passi avanti, tanto che per questo nuovo trilogo era stato deciso di procedere con una trattativa “a oltranza”. Ma, dopo quasi dodici ore di colloqui, ha prevalso una linea più morbida e si è arrivati all’eliminazione della norma che imponeva l’obbligo di intervenire sugli immobili entro determinate scadenze. È su queste nuove basi che l’accordo potrebbe essere chiuso definitivamente a dicembre. Per avere maggiori dettagli su cosa è stato deciso, idealista/news ha parlato con il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

Cosa è successo giovedì 12 ottobre?

“Dopo una lunga trattativa, è stata eliminata la norma che prevedeva l’obbligo di fare gli interventi entro determinate scadenze. Questa è stata sostituita da un indirizzo generale agli Stati di ottenere entro il 2050 determinati obiettivi di risparmio energetico degli edifici.

È stata dunque acquisita l’eliminazione del fulcro di quella direttiva, cioè la parte relativa agli obblighi. Questa è la sostanza vera del discorso”.

Una svolta rispetto a quanto previsto fino alla scorsa settimana?

“Sì, si tratta di una svolta notevole, frutto di un contrasto che è sempre emerso. Prima erano tutti accondiscendenti, dopodiché diversi governi, compreso il nostro, si sono fatti sentire sempre di più.

Si è così deciso di dare agli Stati la libertà di puntare a certi obiettivi come credono; per esempio, con detrazioni fiscali, con impulsi di vario tipo, ma non con ‘l’obbligo di obbligare’, che era quello che prevedeva la proposta di direttiva.

Questa linea è ora acquisita. Non può cambiare. Su questo punto c’è stata un’intesa tra Parlamento, Consiglio e Commissione. E ad aver inciso è stato soprattutto il Consiglio, dove ci sono i rappresentati dei governi dei diversi Paesi”.

Efficienza energetica

GTRES

Se ci sarà quindi un altro incontro a dicembre, esso sarà finalizzato ad arrivare a un accordo definitivo su queste basi?

“Esatto. Questo non l’hanno compreso in tanti. Da qualche parte è passato di più il concetto del rinvio, che è in sé comunque una notizia, perché quella riunione era stata convocato con la modalità ‘a oltranza’ proprio per premere, anche psicologicamente, perché si giungesse alla conclusione. Invece, alle cinque del mattino è stato detto ‘no, non si conclude niente’. Però poi la sostanza acquisita è il cambio di paradigma.

Al di là delle visioni macchiettistiche con le quali viene dipinto chi si opponeva a questa direttiva,

secondo la nostra opinione, è stato raggiunto il risultato di puntare a obiettivi di risparmio energetico, che si possono avere tranquillamente, con buonsenso.

Qui non si tratta di fare una distinzione tra chi è per il risparmio energetico e il miglioramento dell’ambiente e chi non lo è. La storia non è questa. La storia è come raggiungere certe finalità”.

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Cosa succederà con le case green?

In base alle ultime notizie relative alla direttiva sulle case green, l’incontro di giovedì 12 ottobre tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue non ha portato a un accordo definitivo, ma sono state eliminate le norme che imponevano l’obbligo di effettuare gli interventi sugli immobili entro determinate scadenze. Si è deciso di concedere agli Stati un margine più ampio per l’applicazione della direttiva.

L’obbligo di intervenire entro determinate scadenze è stato sostituito da un indirizzo generale agli Stati di ottenere entro il 2050 determinati obiettivi di risparmio energetico degli edifici. L’obiettivo ora è di arrivare a un’intesa, partendo da queste nuove basi, probabilmente entro il mese di dicembre.

Fonte: Idealista.it

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