Mercato tutelato: quando finisce, cosa cambia e come comportarsi

Altroconsumo spiega a idealista/news quello che succederà a partire da gennaio 2024

L’era del mercato tutelato per i clienti domestici non vulnerabili si avvicina al termine, ma quando finisce? Per le forniture di gas lo stop arriverà già a partire dal 1° gennaio, mentre per l’elettricità è arrivata una proroga in extremis che farà entrare in vigore il mercato libero solo a partire dal 1° luglio. Tramite una nota del 20 dicembre 2023, è stato spiegato che “l’Arera, in base a quanto previsto dall’ultimo decreto energia 181/23, per assicurare uno svolgimento coerente del processo del ‘fine tutela’ per i clienti domestici non vulnerabili di elettricità, ha fissato al 1° luglio 2024 (rispetto al previsto 1° aprile) la data di attivazione del Servizio a Tutele Graduali (STG), il servizio a cui saranno assegnati i clienti domestici non vulnerabili dell’elettricità che ancora non avranno scelto il mercato libero al momento del ‘fine tutela’”. Per fare chiarezza su quello che accadrà a partire da gennaio 2024idealista/news ha approfondito il tema con l’organizzazione di consumatori Altroconsumo.

Che cos’è il mercato tutelato di luce e gas?

“Il mercato tutelato è un segmento del mercato domestico in cui le condizioni economiche dell’energia elettrica e del gas consumati sono stabilite dall’Authority e da essa aggiornate:

  • ogni tre mesi per la fornitura elettrica;
  • ogni mese per la fornitura gas.

Il mercato tutelato è composto da tutti i clienti domestici che, durante gli anni, non hanno optato per una fornitura sul mercato libero”.

Come capire se la propria fornitura rientra nel mercato tutelato?

“Si deve guardare la propria bolletta.

In prima pagina, in alto a destra, è infatti specificato il regime di fornitura: se in regime di tutela o nel mercato libero”.

La fine del mercato tutelato per il gas si avvicina, mentre è arrivata la proroga per la luce. Quali sono le date da segnare sul calendario? Quando avverrà il passaggio al mercato libero?

“Per quanto riguarda la fornitura del gas, il mercato tutelato termina il 1° gennaio 2024. A partire da tale data, chi non avrà scelto delle condizioni economiche di libero mercato (con il proprio fornitore precedente o con un nuovo fornitore), manterrà il suo fornitore e saranno applicate le condizioni economiche dell’offerta PLACET.

L’offerta PLACET è definita in parte dall’Authority e in parte dal fornitore:

  • l’Authority stabilisce le condizioni contrattuali (uguali a quelle del mercato tutelato) e il prezzo della componente energia: prezzo variabile, che riflette il mercato all’ingrosso;
  • il fornitore stabilisce la quota fissa di commercializzazione, applicata di mese in mese.

L’offerta PLACET è valida per 12 mesi, dopodiché si entra nel mercato libero.

Per quanto riguarda la fornitura elettrica, è arrivata la proroga ufficializzata il 20 dicembre 2023 che ha fissato al 1° luglio 2024 la data di attivazione del Servizio a Tutele Graduali. Fino al 1° luglio saranno messi in atto tutti gli adempimenti tecnici necessari a garantire un ordinato passaggio di consegne tra il fornitore precedente e il nuovo fornitore, che opererà nel regime chiamato ‘Servizio a Tutele Graduali’. Il primo adempimento sarà dare comunicazione ai clienti interessati circa il nome del loro nuovo provider di energia elettrica”.

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Come scegliere i fornitori di luce e gas nel mercato libero? E come cambiare fornitore?

“Per cambiare fornitore nel mercato libero è necessario aderire a un’offerta. Si può fare direttamente dal sito del fornitore, oppure mediante i comparatori online, come quello disponibile sul sito web di Altroconsumo, aperto a tutti e gratuito. Il cambio fornitore non comporta la sospensione dell’erogazione di luce o gas.

Una volta sottoscritto il nuovo contratto, il cliente non deve fare nulla: le regole di funzionamento del sistema, previste dall’Authority, dicono che il nuovo fornitore deve contattare il vecchio, segnalando la volontà del cliente di cambiare. Non ci si deve insomma occupare di dichiarare il recesso.

Si sceglie il fornitore in base al prezzo dell’offerta proposta. I parametri da considerare sono essenzialmente tre:

  • il prezzo della componente energia: cioè il prezzo del puro consumo di energia elettrica o gas;
  • la quota fissa di commercializzazione: una quota fissa decisa dal fornitore, in aggiunta al costo al consumo precedente, che è addebitata di mese in mese;
  • la stima della spesa annua: la stima dell’insieme di tutte le voci di costo (comprese le imposte e le spese di trasporto, identiche a prescindere dal fornitore), calcolata sui consumi di tutto l’anno. Per una comparazione ben fatta, è bene considerare la spesa nell’arco dell’anno, in modo da rendere maggiormente confrontabili le offerte a prezzo variabile con quelle a prezzo bloccato.

Per la scelta del fornitore bisogna considerare anche degli aspetti qualitativi. Il nostro comparatore, per questi motivi, fornisce per una selezione di provider (market leader) anche una valutazione di qualità globale, calcolata considerando condizioni contrattuali applicate e soddisfazione dei clienti”.

A cosa devono stare particolarmente attenti i consumatori?

“È importante cercare di leggere la documentazione prima di aderire. Non tutti i documenti hanno la stessa importanza.

La prima cosa da leggere sono le condizioni tecnico economiche delle varie offerte, disponibili sul sito del provider, alla pagina web della specifica offerta. È rilevante, poi, la scheda sintetica: si tratta di un documento previsto dall’Authority, in cui si sintetizzano le caratteristiche essenziali dell’offerta.

Si fornisce anche una stima della spesa annua, per alcuni livelli di consumo standard. La stima è calcolata al netto delle imposte, che dovranno essere comunque considerate, nel momento della spesa. Per questo è rilevante, prima di aderire, un controllo sui comparatori web, che considerano invece tutte le voci di costo.

I clienti domestici devono anche sapere che hanno a disposizione il diritto di ripensamento: se entro 14 giorni solari dalla sottoscrizione di un nuovo contratto, non sono convinti di quanto fatto, possono contattare il nuovo fornitore (sul sito sono disponibili gli appositi moduli) e annullare il contratto precedentemente sottoscritto”.

Fonte: Idealista.it

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