Riforma bonus edilizi 2024, agevolazioni fiscali suddivise in 10 anni e aliquote differenziate

Il governo ha annunciato la riforma dei bonus edilizi nel 2024 con l’attuazione della delega fiscale. A parlarne è stato la scorsa settimana il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso dell’audizione sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia di fronte alla commissione Ambiente della Camera. L’obiettivo è arrivare a una durata almeno decennale “per rispondere agli sfidanti obiettivi previsti per il settore residenziale” e considerare aliquote differenziate.

Riforma bonus casa, le linee d’azione

Nel dettaglio, nel corso dell’audizione sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia, il ministro dell’Ambiente ha detto: “La riforma dovrà avere una durata almeno decennale per rispondere agli sfidanti obiettivi previsti per il settore residenziale”. E ha sottolineato che tale riforma “dovrà essere indirizzata prevalentemente alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva case green; garantire aliquote distribuite in un massimo di 10 anni; ammettere interventi sia singolisia di riqualificazione energetica profonda; garantire i benefici secondo una aliquota ridotta per interventi singoli e, per gli interventi di riqualificazione energetica profondapoche aliquote crescenti in funzione della performance energetica raggiunta, tenendo anche conto delle performance sismiche per le aree ad alto rischio; garantire costi massimi specifici omnicomprensivi sia per singoli interventi, sia per interventi di riqualificazione energetica profonda, di semplice verifica e univoci per l’intero territorio nazionale”.

La riforma, inoltre, dovrà essere affiancata “da strumenti finanziari di supporto, ad esempio finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento, e cessione del credito, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica”. Pichetto Fratin ha dunque spiegato: “È chiaro che la prospettiva appena delineata deve essere affiancata da un quadro di incentivi edilizi stabili nel tempo e che dobbiamo definire nell’attuazione della delega fiscale”.

La riforma dei bonus edilizi 2024 è stata anticipata dal governo nella bozza del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), inviata alla Commissione europea a giugno 2023. In particolare, la bozza del Pniec “prevede l’attuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi l’attuale frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive”. Questa riforma dei bonus casa prevederà “diverse aliquote di detrazione, in funzione delle performance generali raggiunte dall’edificio, da ottenere attraverso interventi con vari livelli di priorità”, e dovrà avere “una durata almeno decennale per rispondere agli sfidanti obiettivi previsti per il settore residenziale”.

Direttiva case green in Italia, l’opinione del ministro dell’Ambiente

In occasione dell’audizione sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia, il ministro dell’Ambiente ha parlato anche della direttiva europea sulle case green, che giovedì 12 ottobre ha visto riunirsi nuovamente Parlamento, Commissione e Consiglio Ue. Secondo quanto affermato da Pichetto Fratin, l’obiettivo di rendere gli edifici esistenti a emissioni zero entro il 2050 non è raggiungibile allo stato in Italia. E ha spiegato: “Nell’ambito dei triloghi come Italia stiamo rimarcando la peculiarità del contesto italiano. Noi abbiamo un patrimonio particolare con 31 milioni di fabbricati, di cui 21 milioni oltre la classe D. Un patrimonio diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come ‘bene rifugio’ delle famiglie italiane”. Secondo il ministro, “individuare una quota di patrimonio edilizio esentabile per motivi di fattibilità economica è un passo doveroso e necessario, ma gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, per come delineati ad oggi, non sono raggiungibili per il nostro Paese”.

Fonte: Idealista.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *