Bagno in resina: vantaggi e svantaggi di questa soluzione

Optare per un bagno in resina è estremamente vantaggioso per via dell’alta resistenza e versatilità di questo materiale

Sebbene, in passato, la resina fosse principalmente impiegata per coprire superfici in ambienti industriali o di uso pubblico, di recente questa si è affermata con grande successo nel campo dell’interior design, specialmente nei contesti caratterizzati da uno stile moderno e minimalista. Oggigiorno, infatti, questo materiale di rivestimento rappresenta una delle soluzioni più gettonate quando si tratta di realizzare i bagni delle abitazioni private.

Tra i principali motivi che spingono i proprietari ad optare per il bagno in resina spiccano senz’altro l’estetica pulita e contemporanea del materiale, la sua versatilità, ma anche le innumerevoli possibilità di personalizzazione che offre in termini di colori e finiture. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sui costi, i vantaggi e gli svantaggi del rivestimento del bagno in resina passando, infine, per le idee più innovative per la realizzazione di spazi contemporanei e funzionali.

  1. Resine per bagno: tipologie e peculiarità 
  2. Bagni in resina: i pro e i contro
    1. Pro 
    2. Contro
  3. Come fare un bagno in resina? Alcune idee
  4. Potrebbe anche interessarti
    1. Quanto costa il rivestimento in resina al m2?
    2. Quanto dura un bagno in resina? 

Resine per bagno: tipologie e peculiarità 

La resina sintetica, una miscela di leganti sintetici e particelle inerti speciali, viene spesso utilizzata nell’ambito dell’edilizia e dell’arredamento degli spazi interni. La ragione di questa scelta è da ricercare nella versatilità del materiale, qualità che permette di personalizzare i rivestimenti rispetto alle esigenze d’uso e al contesto di applicazione. In questo caso si tratta di un materiale, caratterizzato da notevole flessibilità e alta viscosità, che si solidifica non appena viene esposto a temperature fredde o calde. Al momento sul mercato, sono disponibili tre tipologie di resina per bagni, ovvero:

  • resina cementizia: grazie alla sua composizione in cemento e additivi a base di resina, questa tipologia riesce a resistere agli oli, all’umidità e agli urti, diventando la scelta ideale per la realizzazione dei pavimenti;
  • resina epossidica: questo materiale può essere adoperato non solo per la pavimentazione, ma anche per la realizzazione di rivestimenti per pareti. Disponibile anche in una variante auto-livellante che consente un’applicazione uniforme sulle superfici, questo tipo di resina spicca per la sua notevole resistenza meccanica e termica;
  • resina acrilica: si tratta di una variante che può essere abbinata ai rivestimenti in cuoio, metallo e tessuto ma anche a diverse superfici murarie, compresi terrazzi, tetti e strutture in calcestruzzo. Disponibile in forma liquida, questa tipologia di resina può essere applicata più rapidamente rispetto alle altre varianti.

Naturalmente, è sempre bene affidarsi a figure esperte per individuare la tipologia di resina per bagno migliore in base alla superficie che si intende rivestire.

bagno in resina

canva.com

Bagni in resina: i pro e i contro

bagni resinati vengono scelti spesso per la realizzazione degli spazi interni delle strutture ricettive. Tuttavia, si tratta di una tendenza apprezzata anche per i rivestimenti delle residenze domestiche. Per questo motivo, è bene approfondire tutti i vantaggi e gli svantaggi correlati a questa soluzione d’arredo per interni.

Pro 

Tra gli aspetti positivi e convenienti della realizzazione di un bagno con resina spiccano:

  • resistenza all’acqua e all’umidità: la resina è un materiale che permette di realizzare rivestimenti impermeabili, idrorepellenti e resistenti alle muffe, il che la rende ideale per per la realizzazione di cabine doccia, vasche da bagno, piccole spa, ma anche spazi di servizio come la lavanderia. Inoltre, la resina permette di dire addio ai segni di deterioramento dovuti all’esposizione degli spazi all’umidità, al vapore e alla condensa;
  • estrema flessibilità: gli effetti materici e le sfumature cromatiche della resina la rendono altamente personalizzabile e adattabile ad una varietà di stili di design d’interni;
  • manutenzione senza sforzi: grazie all’assenza di fughe, le superfici in resina risultano essere estremamente facili da pulire adoperando della semplice acqua e dei detergenti delicati;
  • semplicità della posa: il materiale può essere applicato direttamente sul pavimento preesistente, senza necessità di apportare modifiche agli infissi o alle porte.

Infine, l’ultimo vantaggio è rappresentato dai costi accessibili. La resina rappresenta, infatti, un’opzione conveniente, soprattutto nel caso di una ristrutturazione, dal momento che consente di risparmiare sulla rimozione del vecchio rivestimento. Tuttavia, per la realizzazione di un bagno in resina il costo può variare molto in base alla tipologia di resina scelta.

Contro

Tra gli svantaggi dei bagni in resina figurano:

  • cambiamenti cromatici: l’esposizione ai raggi UV può causare l’ingiallimento della resina. Per evitare questo problema è bene utilizzare prodotti per la pulizia progettati specificatamente per questo materiale, oppure optare per resine cementizie che riescono a mantenere la loro integrità cromatica nel tempo;
  • suscettibilità a piccole rotture: con il passare del tempo, la resina potrebbe sviluppare piccole crepe e graffi, specialmente in seguito a impatti accidentali di oggetti pesanti;
  • costo elevato di alcune varianti: le resine autolivellanti, ad esempio, presentano costi più elevati rispetto alle altre varianti.

Infine, bisogna tenere in considerazione la possibile tossicità di alcuni tipi di resina che potrebbero emettere Composti Organici Volatili (VOC), dannosi per la salute. In questi casi, è quindi consigliabile scegliere resine a base acrilica senza solventi, in modo da mitigare questo rischio.

Come fare un bagno in resina? Alcune idee

Per rivestire il proprio bagno con la resina, ci sono alcuni accorgimenti da seguire per dar vita ad un ambiente confortevole ed esteticamente piacevole in base all’effetto finale che si desidera ed al proprio stile personale.

Se si desidera optare per un design semplice ed elegante, le composizioni monocromatiche sono l’ideale per i bagni in resina. I colori possono spaziare da quelli più chiari che donano luminosità e ampiezza agli ambienti (realizzando ad esempio un bagno in resina bianco oppure un bagno in resina tortora) a quelli più scuri (es. bagno in resina nero o grigio scuro) ideali per gli amanti dello stile industriale e contemporaneo.

Per arredare il bagno in resina all’insegna di un design audace e creativo, è consigliabile sperimentare con combinazioni di resine di colore diverso. Tra le soluzioni da adottare per la realizzazione di bagni in resina di questo tipo, spiccano gli effetti decorativi particolari, come disegni impreziositi da pigmenti metallici e scintillanti o rifiniture con motivi tridimensionali che riproducono la texture del marmo, del legno o della pietra.

Inoltre, se si desidera realizzare un bagno in resina unico e personalizzato, sul mercato sono disponibili alcune miscele che permettono l’incorporazione di elementi come sassi, conchiglie e altri oggetti, quali foto, stampe e tessuti, offrendo così la possibilità di andare incontro alle esigenze e ai gusti e alle preferenze di ognuno.

bagno in resina

canva.com

Potrebbe anche interessarti

Le persone interessate alla creazione di un bagno in resina sono alla ricerca di risposte a una serie di domande aggiuntive:

Quanto costa il rivestimento in resina al m2?

Il prezzo di pavimenti ed i rivestimenti in resina per metro quadrato possono variare in base alla variante selezionata, oltreché in base ai costi della posa. Indicativamente, si parte da circa 40,00€ al mq, considerando una resina spatolata monocromatica con uno strato non particolarmente spesso, per arrivare fino ai 130,00€ al mq per resine di alta gamma o con disegni e decorazioni personalizzate.

Quanto dura un bagno in resina? 

Generalmente, un bagno in resina ha una durata maggiore rispetto ad altre tipologie di rivestimento, a condizione che il materiale sia stato posato con cura e attenzione da parte dei professionisti.

Fonte: Idealista.it

Il mutuo vince sull’affitto? Cosa dice l’analisi di Altroconsumo

L’aumento dei tassi di interesse è uno dei fattori che sta spingendo al ribasso le compravendite. È lecito dunque domandarsi: ad oggi, è meglio un mutuo o un affitto? Come si deve orientare chi deve fare i conti con il mercato immobiliare? È preferibile fare il grande passo e acquistare casa oppure decidere magari di aspettare e optare al momento per la locazione? Con l’obiettivo di fornire una risposta a queste domande, Altroconsumo ha fatto qualche calcolo, evidenziando che quasi sempre la rata del mutuo è più bassa dell’affitto mensile.

Affittare o comprare casa? La scelta non è di poco conto. Sono tanti i fattori da valutare, dalla disponibilità economica, alla possibilità di richiedere un finanziamento, alla sostenibilità dell’eventuale rata del mutuo (che non dovrebbe superare un terzo dello stipendio netto mensile), senza dimenticare il fatto che tendenzialmente la banca eroga un massimo dell’80% del valore stabilito dal perito e le spese aggiuntive da versare quando si acquista.

Con il servizio Confronta Mutui puoi confrontare le migliori offerte di mutuo disponibili in banca oggi, per trovare gratis quello migliore per te. Con il simulatore idealista/mutui è possibile calcolare la rata media del mutuo disponibile oggi in banca.

Mutuo o affitto, cosa conviene

Per cercare di capire meglio se ad oggi, nel contesto economico in cui ci troviamo, è meglio un mutuo o un affitto, Altroconsumo ha ipotizzato prima di acquistare poi di affittare un bilocale di 60 metri quadri in tre zone semicentrali di Milano, Bergamo, Brescia, Bologna, Roma, Torino, Napoli e Palermo. L’Associazione ha poi messo a confronto l’affitto con la rata di un mutuo a tasso fisso prima casa all’80% per una durata di 30 anni.

Secondo quanto emerso, il mutuo vince sull’affitto. Ma c’è una nota di non poco conto da considerare: bisogna considerare anche il reddito minimo mensile che si deve avere per poter ottenere il finanziamento.

Mercato immobiliare

GTRES

L’analisi condotta da Altroconsumo ha evidenziato che, in generale, l’affitto costa di più della rata di un mutuo all’80%. La rata del mutuo più bassa dell’affitto consente di avere un risparmio economico oggi pagando la rata anziché la locazione, oltre che di guadagnare qualcosa nel caso in cui si decidesse di mettere in affitto la casa acquistata. Attenzione, però: non bisogna dimenticare che acquistare casa con un finanziamento comporta un esborso complessivo di denaro consistente.

Ma ecco un esempio pratico: prendendo in considerazione un bilocale di 60 mq, al costo di 240.000 euro, in zona Farini a Milano, con la migliore offerta del comparatore di mutui di Altroconsumo, che ha un Taeg dell’3,89%, per avere un mutuo, tasso fisso, durata 30 anni, si dovrà pagare una rata di 862 euro al mese; se si volesse affittare una casa nella stessa zona e delle stesse dimensioni il canone sarebbe di 1.000 euro al mese. L’Associazione, tuttavia, ricorda che nel caso dell’acquisto si dovrebbero considerare ad esempio che le spese di agenzia e il 20% del valore della casa non coperto dal mutuo.

Comprare o affittare casa? Cosa emerge dall’analisi di Altrocounsumo

Da questa analisi si evince che “l’acquisto della casa anche con un mutuo è la scelta migliore, ma solo se si è in grado di coprire le spese iniziali e si ha un reddito sufficiente ad ottenere il mutuo”. In conclusione, Altroconsumo ha sottolineato: “Nonostante la crescita dei tassi di interesse, la nostra simulazione dimostra che la rata del mutuo anche oggi è più bassa dell’affitto; c’è un chiaro problema di caro affitti per il quale sarebbe opportuna una riflessione normativa”.  

Fonte: Idealista.it